lunedì, luglio 16, 2007

Signori, a Voi il nuovo Giovanni

Quello che segue è solo un copia-incolla del commento di Giovanni che sarebbe passato con meno "rumore". Non potevo non esaltare la sua invidiabile esperienza. Prima che partisse speravo e al tempo stesso intuivo che tipo di evoluzione avrebbe preso... Le persone di cui parla, seppur per pochi giorni per volta, ho avuto il piacere di incontarle in Sicilia. Ma farlò lì, nella capitale, è di certo tutta un'altra cosa.
-Non vedo l'ora di rivederti ballare a Catania caro Giovanni... e so già che la cosa mi causerà un misto di invidia e di ammirazione. Eri già bravo prima e il tango si era impossessato di te... adesso, sotto le grinfie del duo Miller-Plazaola sarai completo e ripulito. I miei complimenti per le tue scelte-
A voi le sue parole:

Holaaaa!!
Son felicísimo di aver sentito quasi tutti voi grazie al grande Antonio!!!
Qui saran bravi a ballare i tangheri ma voi siete unicí…
grande sisily con le vignette!!!
Di cosa vi parlo oggi???
La Regina dell’insegnamento del Tango (a mio parere):
SUSANA MILLER.
Circa 5settimane fa ebbi l’idea di entrare in quel mondo che tanto abboravo in Italia…il cosidetto mondo “milonghero” come noi lo chiamiam a ct, e ora mi son innamorato.
Vi domanderete perche…2motivazioni:
La prima perche quel che e stato portato in Italia(e non solo ct) non e stato lo stile Gavito ma solo quella caz di postura apilada fatta male, mentre qui il cerrado cosi come lo chiaman spesso i porteni e tutt’altra cosa...
La seconda e aver fatto lezione con una gran donna come la Miller,gia conosciuta e con cui ballai a ct, che mi ha dato veramente tanto in queste settimane.
Lei come donna e strana, antipaticissima vulnerabile uterina ecc per i miei gusti ma tanto tanto brava nell’insegnare come nessuno mai.
Mi ricordo che alla prima lezione lei arrivo con aria antipatica con una tazza di te in mano e con l’altra gesticulando e distruggendo le piccole sicurezze di ognuno di noi di saper ballare, e un altro giorno affettuosa solare e con battute ironiche.
Per Molti aspetti ricorda Luis e Claudia con la differenza che le lezioni europee…ahime son differenti sicuramente per tante cose. Qui si insegna a ballare mentre dai noi il marketing prevede l’insegnamento solo di passi e se rimane tempo si studian le basi fondamentali (peso postura marca tempo/i abbraccio camminata sensibilita con il partner ecc) che angelo e luis che ringraziero sempre giustamente ci martellano ad inizio lezione e stupidamente pensavo al passo nuevo non rendendomi conto del mondo che si apriva dietro le parole di Luis…mondo che qui invece necesariamente devi capire altrimenti non si va avanti nella lezione.
La lezione si divide in quattro parti dove le cose particolari e che
-insegna ballando con un altra donna e
-sopratutto con musica che spesso non e tango ma salsa o canzoni spesso brasiliane (all’inizio pensavo fosse pazza e invece tutto ha un perche…credetemi!!)
-La prima parte (15 minuti) e fatta da Maria plazaola o sua mamma e consiste in una forma di riscaldamento del corpo apparentemente semplice con esercizi di respirazione e ginnici che se fatti bene ,e non presi a scherzo come ho fatt in Italia,funzionano.
-Secundariamente (40min)entra in scena la Miller che inicia a spiegare la tecnica e la dinamica di un movimento come ad esempio un rimbalzo o un tempo musicale o un interpretazione da applicare secundariamente al passo che e l’ultima cosa che spiega prima che finisca la lezione.
-Intervallo (5min) per café mate te
-Subito (25min) dopo divide uomini e donne e inicia a veder se OGNUNO di noi a capito la tecnica del movimento. Osserva meticulosamente i piedi di tutti e appena vede un ipercettibile errore lo corregge andando subito in maniera netta al nocciolo del problema fin quando non intendi…e quando non capisci ha piu vie e forme di spiegazioni che ti portono inevitabilmente a capire…(come la musica brasiliana) spesso piccolissime cose,piccolissimi variazioni ma che fan la differenza.
Lei soffre vedendo ballar male i suoi allievi e il suo occhio critico peggio di Sgarbi cambia con un sorriso nel momento in cui pure tu capisci che ti sei sbloccato ed hai capito…un po come uno svidol, e inevitabilmente ti vien di abbracciarla forte per ringraziarla.
-Succesivamente (20min) unione delle coppie e si lavora insieme per applicare quel che si e studiato al passo o ad una sequenza eventuale di passi ecc.
Insomma il passo per come lo intendiam noi e proprio l’ultima cosa qui.
Che altro dire….da provare a Bs As (non so se in Italia adotti lo stesso metodo visto che non e commerciabile da noi )
Altro nin soooo…baci a presto.
Grazie Susana

p.s. scritto da Aliento: Susanna Miller sarà a Catania per tre giorni di stage nel prossimo Novembre. Provare per credere.

Incursione a Palermo

La Divina Seguidora, Altamarea - Isola delle femmine
15/07/2007


Francesca ed io ringraziamo con affetto Chiara e Francesco(Unitango) che ci hanno accolto con garbo nella loro suggestiva milonga, ospiti perfetti che hanno voluto farci sentire a nostro agio presentandoci ai tangueri lì presenti...speriamo di rivedervi al più presto e ricambiare con la stessa accoglienza, un sorriso tanguero.
francesca e dorine

Scarpe da tango e tango delle scarpe

Piccolo profilo professionale delle scarpe da Tango
di P. Müller


1) Le scarpe da ballo, da Tango devono calzare perfettamente. Devono aderire completamente al nostro piede per non strusciare ad esempio sulla pelle che produrrebbe fastidiose vesciche, che fanno stare a riposo il/la ballerino/a per almeno 8-10 giorni.

Esistono tre tipi di piedi che determinano spesso anche una larghezza diversa dello stesso:

a) il tipo greco dove il secondo dito è il più lungo

b) il tipo egiziano dove l’alluce è il dito più lungo

c) il tipo quadrato dove tutte le dita sono lunghi uguale

La forma della scarpa perciò deve rispettare la forma naturale del nostro piede per impedire sviluppi dolorosi come l’infiammazione all’articolazione metatarsofalangeo. Quindi ogni scarpa fatta a mano e su misura è la scarpa ideale; possiamo scegliere, però, una che ha la forma più simile al nostro piede. A questo punto dovremmo augurarci che tutte le ditte di scarpe da ballo comincino a produrre i loro modelli secondo la larghezza del piede, un fatto che da qualche tempo avviene da parte di alcune di loro.

2) Per un consumatore tanguero standard sono da evitare tutte le scarpe

a) con pagliette, in quanto graffierebbero la scarpa del/la compagno/a di ballo.

b) di cuoio laccato, che, anche se trattato con una crema antiaderente che funziona per un paio di ore, fa si che le nostre scarpe si appiccichino a quelle del/la nostro/a partner frenando i movimenti.

c) Di cuoio scamosciato che di nuovo frena il movimento.

d) Il cuoio esterno ideale dovrebbe essere semplicemente liscio.



3) Per i ballerini di solito la scarpa è chiusa mentre per le ballerine, oltre al modello simile a quello degli uomini ideale per l’insegnamento, esistono tantissimi modelli con lacci incrociati sul collo del piede, con un laccio singolo intorno alla caviglia e così via. Nuovamente è molto importante che nessun laccio o parte della scarpa impedisca il movimento articolare (come nel caso del laccio intorno al collo del piede) e non prema sul tendine d’Achille per non causare nel primo caso una rigidità articolare e nel secondo una fastidiosa infiammazione tendinea. Se scegliete un modello con cuciture (a due colori) assicuratevi che non premano sul vostro piede: dovrebbero avere un rivestimento interno.

4) Per trovare la scarpa giusta dovremmo andare a comprarla il pomeriggio o la sera, quando i nostri piedi sono un po’ gonfi e quindi sono come qualche ora di ballo e la circolazione sanguigna è aumentata notevolmente. Attenzione però d’estate quando questo avviene già verso mezzogiorno. Normalmente le scarpe da ballo si comprano di una misura più piccola della solita, in quanto non hanno o non devono avere un bordo. Ciò assicura sia la sensibilità tra i piedi dei ballerini che, toccando, comunicano passi o arresti di movimento sia la “deformazione” naturale della scarpa nuova al piede.

5) Normalmente la suola deve essere di cuoio (anche se più avanti vedremo altre opzioni) per assicurare il “pivotare” (girare su se stesso) liberamente. Le suole di gomma, con profilo, servono ad aderire al massimo al pavimento (scarpa da ginnastica), ma bloccano il piede sul posto, quando la parte superiore del corpo balla girando. Sono possibili, in questo caso, danni gravosi al ginocchio (lesioni al menisco mediale e al legamento incrociato anteriore).

In ogni caso oggi giorno esistono tre tipi di suola per la scarpa da Tango:

a) la suola di cuoio per un pavimento “normale”, di mattonelle, ottimo anche per le piste da ballo all’aperto.

b) di bufalo (da raschiare con un apposito raschietto) per un pavimento di legno, di marmo molto liscio, indicato solo per le piste da ballo all’interno

c) di plastica liscia per un pavimento ruvido, di pietra, di strada e nei teatri dove ce n’è uno per la danza classica, ciò per non scivolare e per le piste da ballo all’aperto

In genere un/a ballerino/a appassionato/a professionale possiede tutte e tre le varietà per essere preparato ad ogni tipo di pavimento. Ricordiamoci che un pavimento o scarpa eccessivamente liscio impedisce una guida sicura, mentre un pavimento o scarpa eccessivamente ruvido mette in pericolo il ginocchio del/la ballerino/a.

6) La parte della scarpa sotto l’arco del piede deve essere rigido per assicurare che il metatarso non ceda, mentre si pivota. Senza questo sostegno avviene una iperflessione che frequentemente porta ad una infiammazione delle articolazioni tra il metatarso e le prime falangi e purtroppo nel ballerino assiduo può diventare cronico. Anche qui l’iter della guarigione si profila lunga e difficile: l’articolazione rimane molto dolorosa anche nella vita quotidiana.

7) Sotto l’avanpiede, nelle scarpa, ci dovrebbe essere un leggero cuscinetto incorporato sotto la suoletta interna o separatamente posizionato dal/la ballerino/a. Il suo uso aiuta ad evitare l’infiammazione, sopra descritta, delle articolazioni metatarsofalangei rialzando il centro dell’avanpiede ed impedendo la sua iperflessione nell’alzare il tallone/tacco. Per un piede sano viene consigliato il posizionamento all’indietro delle descritte articolazioni, mentre per un piede già infiammato è opportuno posizionarlo direttamente sotto le articolazioni.

8) Il piede, oltre a segnalare un eccessivo ed errato uso dell’avampiede con l’infiammazione, può farlo anche creando il famoso “callo da ballerino/a” che non è nient’altro che un naturale cuscinetto metatarsale calloso che si forma davanti al secondo, terzo e quarto dito. Ovviamente ogni callo è indicativo di un eccessivo ed innaturale uso e duole. Deve essere perciò tolto (meglio dal specialista) e corretto l’uso del piede.

9) Il tacco della scarpa per la ballerina in genere è alto tra 4 a 8 cm e per il ballerino tra 3 a 5 cm. La vostra scelta del tacco dipende da diverse ragioni. Dipende ad esempio da:

a) se siete abituati all’altezza scelta

b) se la usate per imparare/insegnare (scegliete un tacco basso e più largo)

c) se una ballerina balla da uomo (scegliete un tacco basso e più largo)

d) se siete principianti e cercate ancora il vostro equilibrio nella coppia danzante

e) se le articolazioni metatarsofalangei sono già doloranti o se volete tonificare la muscolatura dei polpacci (importante per i professionisti) è meglio abbassare il tacco
Le scarpe richiedono una certa manutenzione. Per pulirle meglio usare una crema neutra senza colore in quanto essa, ballando, si appiccica ai pantaloni del/la vostro/a partner. Alcuni giurano che una crema per le mani alla glicerina dà i migliori risultati per il nutrimento del cuoio e la lucentezza della scarpa. Se volete usare scarpe laccate applicate prima un fluido apposito che impedisca il loro “appiccicarsi” ad altre scarpe, ma attenzione ciò può andare bene solo per un paio di ore!! Anche le opinioni su come mantenere la forma anatomica delle scarpe sono diverse: alcuni usano forme lignee, altri carta di giornale appallottolate (che inoltre assorbe l’umidità formatosi nella scarpa dopo una serata da ballo) Ovviamente per le scarpe con la suola di bufalo è necessario un raschietto per preparare di nuovo il cuoio scamosciato della suola.

Foto ricordo ... Serata al San Telmo 15-lug-2007

Salve comunità tanghera,
come promesso a molti di voi, a seguire alcuni momenti magici della piacevole serata di tango al San Telmo, mi spiace se qualcuno (me compreso) non è rientrato tra le foto.. ma rimedieremo.



Un abbraccio giannicola

Tango Caos Visual

Salve tangheros y mujers, il caldo, sempre più torrido, ci spinge a cercare refrigerio nelle milonghe notturne. Forse stare in casa non è salutare, come si evince da video allegato. Rispecchia molto la sensazione provata nelle milonghe di B.A. Ad ognuno il suo spazio. Il video che si trova su YouTube è stato creato graficamente da una ragazza argentina.

EL GRAN GAVITO


El último show del gran milonguero Gavito en la Milonga ARGENTINA La Viruta
Dancer: Carlos Gavito y Geraldine Rojas
Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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