venerdì, maggio 30, 2008

Milonga di AlìTango

Sabato 7 Giugno 2008 ore 21.30
nuovo appuntamento alla Chiesa Vecchia di Via Nazionale 54, AlìTerme (ME)

Musicalizza: OKFilippo
ingresso 5 €
organizza Ass. Buenavista

info Maria 338 2459351

dettagli su http://salsabuenavista.sitonline.it/1/alitango_151807.html

lunedì, maggio 26, 2008

Grazie Chico e Juana

Vorrei esprimere i miei ringraziamenti ( e penso anche di altri) a Chico e Juana per la loro disponibilità, pazienza che hanno mostrato durante le lezioni dello stage che si è concluso ieri e che ha impegnato molte coppie di tangheri di Catania e non.
Voglio anche esprimere la mia piena soddisfazione per l’impostazione dello stage che si è incentrato sullo sviluppo di un tema che si è evoluto man mano che si avanzava di livello.

Ringrazio: Enzo ed Anna, per aver invitato nuovamente Chico e Juana (e sinceramente spero che questa esperienza si ripeta) e per aver trovato una nuova location veramente comoda, sia per le milonghe che per gli stage;

Ringrazio i ballerini con cui ho avuto il piacere di ballare.....un doveroso grazie al mio ballerino preferito che ha sempre una

pazienza di Giobbe con me....;

Tutti quelli che numerosi hanno partecipato alla serata di venerdì..............ed invece vanno i miei complimenti a coloro che, approffittando delle finestre aperte per fare circolare l’aria, hanno pensato bene di scavalcare per evitare di pagare (nuautri semu spetti) alla faccia ed in barba al rispetto di chi ha pagato e di chi si è esibito generosamente..la cosa che più mi dà fastidio che coloro sono frequentatori/ci e quindi volti noti delle milonghe catanesi.
Un grazie speciale al mio compagno che mi sopporta/supporta quando mi viene la febbre da tango.
E per ultimo ma non per questo meno importante ringrazio il blog che mi permette di poter esprimere i miei pensieri…a presto.

sabato, maggio 24, 2008

tango bon ton #2


a volte non ammette le nostre pause.. Lui, una macchina!!


Tan & Go, tra pausa e movimento..
Tan & Go si conoscono da sempre. Hanno respirato insieme sin dal primo giorno l’aria corposa ed equivoca delle milonghe, e non concepiscono la dimensione singola.
Oltre i confini ristretti della loro relazione, per loro, c’è il baratro del nulla, ma di ciò non hanno il minimo sentore.
Si amano, di solito, di uno strano amore complice e appena viziato, e trovano sempre una intesa, per comune necessità del vivere o per ragionevolezza; e accade pure, a volte, che oscure forze centrifughe li portino su sofferte posizioni di ostilità, senza che mai vacilli però la certezza del loro simbiotico legame.

Tan è lenta flemmatica lunatica distratta, o tale appare. Sogna molto e intensamente, e lo fa ad occhi chiusi, spesso, fiduciosa com’è nella diligente e responsabile conduzione di Go.
Tan è affetta da resistenza passiva, qualità discorde da altre che le sono proprie. Tan infatti è molto vitale. Gode, si direbbe, di una formidabile integrità neurovegetativa che la rende tonica e fresca, capace di rapide riprese anche a seguito di forti e protratti logorii. Metafora calzante è una sorgente d’acqua capace di zampillare sempre fresca e cristallina a dispetto di qualsiasi offesa inquinante. Dalla sua ha una serie di sacrifici lunga migliaia di millenni e grande milioni o miliardi di unità, e forse più.
Lei ama essere sentire sostare e lasciarsi trasportare. E quando è in movimento prefigura fermate ulteriori, giacché ama, e non poco, corredare di ricami voluttuosi le soste, prevedibili o fortuite che siano.

Go è irrequieto dinamico muscolare. Traccia linee di movimento, le segue e prima che si esauriscano ne traccia altre e le persegue ancora, come un segugio infaticabile. Brucia energie adeguate al bisogno e quando nella foga calorica gli sovrabbondano ne dispensa, non richieste, a Tan che, paziente comprensiva e a volte grata, accetta contiene e smaltisce.
Go considera Tan statica. Con genuina credulità attribuisce alla sua indole femminea quella sorta di modulata riluttanza al movimento; crede sia il riflesso in campo motorio di quella qualità tutta femminea che fonda la propria azione sulla risposta, ispirata e pregiudizialmente resistente, alla azione maschile; giacchè l’interesse maschile può essere mosso da desiderio frugale, assecondare il quale porta a pericolose precarietà, inaccettabili per progetti di medio-lungo corso, depositaria com’è del destino della discendenza.
Go sente la condanna alla iniziativa, l’esposizione al rischio del rifiuto, la responsabilità di governare al meglio l’azione comune, l’immanenza ineludibile del timbro competitivo delle prestazioni e il logorio conseguente; considera questa una sfida inevitabile e pensa che il tutto vada assunto in blocco, tal quale, comodo e scomodo, facile e difficile, successo e sconfitta, accoglimento e rifiuto, dolce e amaro, gioia e dolore,.. come nella vita, se si vuol vivere.
Della disposizione opposta e complementare di Tan, Go ama la diversità, l’aspirazione ad occupare spazi cui lui non aspira.. (propensione che gli sembra tanto cortese, se osservata con attenzione lieve..); ed ama pure quella sua attitudine appena percettibile alla inerzia, di solito molto ben dosata, che gli appare sì foriera di faticosi intralci, ma che si rivela funzionale e risolutiva nella complessa questione del governo delle faccende comuni, giacché dirime i conflitti di attribuzione delle decisioni e delle esecuzioni, e rende possibile cooperare per il comune scopo; come quando un mezzo a rimorchio attivando un lieve contrasto al moto, consente alla fune di traino di permanere sempre ben tesa, scongiurando così dannosi strattoni e rincalzi da panico.

Tan ama la pausa. Nella pausa il tempo tra un battito e l’altro, che per nota peculiarità del loro genere espressivo è già parecchio ampio, pare si dilati ulteriormente, come in un abisso. La melodia vi sprofonda e vi si diffrange in mille e più echi, che non di rado si irradiano oltre i confini dell’anima e irrompono vibrando nel corpo in equilibrio.
Nella pausa si addensano premesse intense, si accumulano tensioni a stento sostenibili.
Nella pausa anche il respiro rivela insidie : espande e implode i toraci, e fortuna vuole che forze sparse lungo i corpi si prodighino a compensare lo scompenso.

Go ama la pausa, anch’egli; ma sa che non è quello l’ambito che valorizza appieno la sua specifica natura. La sua natura si esprime nel movimento e nell’azione, nella regia delle loro evoluzioni per i meandri cangianti della pista trafficata, nel disimpegno dai tanti corpi estranei in movimento che pongono reiterati rischi di collisione, nelle schermaglie ammiccanti del semiserio gioco a due.
Go pertanto insiste nella pausa e partecipa di quel sensoriale tumulto sotterraneo ch'essa induce, ma non può concedersi ad un abbandono protratto, giacchè sente la necessità poco rinviabile di dare corso all’azione, e di dare così senso pieno alla sua natura e ragion d’essere alla sua presenza.

Tan & Go hanno indole opposta e complementare, in un punto solo intersecanti :
nell’attimo in cui una pausa sta per finire e un movimento sta per iniziare.
Proprio lì, in quel primo accenno di abbandono della pausa - atto impavido che osa disfare un equilibrio per conquistarne uno nuovo - Tan & Go sospendono la loro diversità e sono unicamente Tango; lì, in quel confine quasi irreale dove collidono desiderio e appagamento, in quella dimensione appena percettibile, in quello spazio irrilevante ove si insiste un tempo pressochè nullo.
Sono Tango in quel preciso limite, che per tanta fuggevole e sublime inconsistenza si fa travalicare molte, infinite volte..

giovedì, maggio 22, 2008

Siracusa Tango Festival

Manca poco più di un mese all'inizio del nuovo Siracusatangofestival, alla sua seconda edizione, che si svolgerà tra il 26 e il 29 giugno nella bellissima cornice di Ortigia con la sua facciata barocca, costruita inglobando il tempio greco di Athena. Da quest'ultimo proviene una lastra fittile della Gorgone che tiene in braccio Pegaso conservata nel locale Museo Archeologico assieme ad altri innumerevoli reperti.

Le coppie di maestri saranno:

Pablo Veron
Julio Balmaceda y Corina De La Rosa
Matias Facio e Kara Wenham
Gaston Torelli y Mariela Sametband

Iniziamo a farci un idea su di loro con alcuni video.

Iniziamo con Torelli y Sametband:




Ho scelto questo video perchè, dal mio punto di vista, è interpretato magistralmente!!
Buona visione e ai partecipanti... BUON FESTIVAL!!!

martedì, maggio 20, 2008

El dìa que me quieras 1935



El dìa que me quieras


Musica : Carlos Gardel
Letra : Alfredo Le Pera

Acaricia mi ensueño
el suave murmullo
de tu suspirar.
Cómo ríe la vida
si tus ojos negros
me quieren mirar.
Y si es mío el amparo
de tu risa leve
que es como un cantar,
ella aquieta mi herida,
todo todo se olvida.

El día que me quieras
la rosa que engalana
se vestirá de fiesta
con su mejor color.
Y al viento las campanas
dirán que ya eres mía,
y locas las fontanas
se contarán su amor.

La noche que me quieras
desde el azul del cielo,
las estrellas celosas
nos mirarán pasar.
Y un rayo misterioso
hará nido en tu pelo,
luciérnaga curiosa que verás
que eres mi consuelo.

El día que me quieras
no habrá más que armonía.
Será clara la aurora
y alegre el manantial.
Traerá quieta la brisa
rumor de melodía.
Y nos darán las fuentes
su canto de cristal.

El día que me quieras
endulzarán sus cuerdas
el pájaro cantor.
Florecerá la vida,
no existirá el dolor.

La noche que me quieras
desde el azul del cielo,
las estrellas celosas
nos mirarán pasar.
Y un rayo misterioso
hará nido en tu pelo.
Luciérnaga curiosa que verás
que eres mi consuelo.

domenica, maggio 18, 2008

Solo Bandonenon?

Il Sax è uno strumento che mi ha sempre affascinato. Ho scovato questi due video nei quali vengono eseguiti due brani che hanno fatto la storia del tango: Malena e Adios Nonino.
Buon ascolto...



venerdì, maggio 16, 2008

Una Milonga sul Mare nella suggestiva Baia di Marina Corta

Stage di Tango Argentino - Lipari 16-19 Maggio 2008- con i maestri argentini Soledad Chaves y Lucas Di Giorgio e con la partecipazione di Fausto Carpino e Veronica Toumanova

Costo : Euro 270,00







Programma

VENERDI’
17.00/18.30 GIROS Y ENROSQUES I livello
18.45/20.15 SACADAS Y BARRIDAS II livello

SABATO
16.00/17.00 TECNICA UOMO-DONNA Livello unico
17.15/18.45 BOLEOS I livello
19.00/20.30 COLGATAS Y VOLCADAS II livello

DOMENICA
16.00/17.00 CHACARERA Livello unico
17.15/18.45 VALS Livello unico
19.00/20.30 MILONGA Livello unico

il prezzo comprende: lo stage (11 ore suddivise in due livelli + 3 ore per principianti), l’ingresso alle milonghe (3 sere) mezza pensione all’hotel Carasco **** in camere doppie superior (balcone vista mare - le camere riservate con balcone vista mare sono in numero limitato e saranno assegnate in ordine di prenotazione), scelta tra 4 primi, 4 secondi e 4 contorni (bevande escluse)

  • - € 10,00 per il supplemento singola al giorno
  • - 30% di riduzione per il terzo e il quarto letto (50% per bimbi fino a 12 anni)
  • - servizio pulmino da e per il porto arrivo: 16.05.08 partenza: 19.05.08
A prezzi convenzionati sono previste altre attività: - escursioni in barca per visitare le altre isole dell’arcipelago - escursioni naturalistiche con guida nell’isola di Lipari - geoterme nell’isola di Vulcano (se già aperte) - prolungamento del soggiorno

Prenotazioni presso l’hotel Carasco: info@carasco.it

info : Enza: 333/3392959 enza.scalisi@tele2.it , Roberto: 339/4032045 grisor@tiscali.it
organizzazione: Lipartango - tango argentino Isole Eolie - http://www.lipartango.it/

Antonio Marangolo -- Juan Carlos Biondini Duo a Borgotaro

Concerto al Museo delle Mura di Borgotaro (Parma) di Antonio Marangolo -- Juan Carlos Biondini Duo



Parte prima




Parte seconda

Si sono definiti come due "emigranti" della musica, due emigranti di lusso: in realtà, quelli che hanno suonato, che hanno deliziato il pubblico, al Museo delle Mura, sono due grandissimi artisti, in senso assoluto. Flaco Biondini e Antonio Marangolo, per quasi due ore, con una performance live, degna di un grande teatro, hanno fatto sognare tutti. Perfetti tecnicamente, con una grande anima, con una grande passione per la musica, che traspariva da ogni nota, da ogni loro frase; un duo, le note di un sax e di una chitarra, in grado di far emozionare, di scavare nella fantasia del pubblico. Di evocare, di condividere, insieme ai loro, i nostri pensieri migranti. "Semplicemente" con un sax e con una chitarra.
Due grandi maestri dell'anima, dei sentimenti.

Antonio Marangolo
Sassofonista, arrangiatore, compositore, ha iniziato le sue collaborazioni con il mondo della canzone d'autore con Fossati, Venditti, Vanoni e altri. Lunga e fortunata la collaborazione con Paolo Conte e Vinicio Capossela. Arrangiatore per Miriam Makeba, Caterina Caselli, Sergio Endrigo.
Sassofonista di Francesco Guccini con il quale lavora dal 1983.

Juan Carlos Biondini
Chitarrista argentino originario di Junìn ( Buenos Aires). Dopo avere lavorato diversi anni nel proprio paese si trasferisce in Italia e inizia la sua collaborazione con Francesco Guccini del quale diviene chitarrista.
Ha collaborato con Paolo Conte, Bruno Lauzi, Claudio Lolli, Pierangelo Bertoli, Vinicio Capossela.
Nel 1994 viene nominato membro onorario della " Accademia del Tango e del Bolero".

mercoledì, maggio 14, 2008

Ritornano Chico Frumboli y Juana Sepulveda

Shawn Koppenhoefer Ritorna a Catania una delle figure più carismatiche del tango...con la sua dolcissima partner Juana Sepulveda.
Tutti noi conosciamo Chico ed il suo stile particolare, le sue improvvisazioni....per chi volesse apprendere ed ha perso il suo precedente stage ecco il programma di questo workshop che si prefigge lo scopo di migliorare il proprio livello di conoscenza con delle lezioni progressive. Che dirvi...buon divertimento!!! ;)

Programma

venerdì 23 maggio
A - 20:30-22:00 TECNICA DONNA e UOMO - livello UNICO

Alle ore 23:00 serata con esibizione di CHICHO e JUANA
presso l'ex Macello di via Zurria 67 (traversa via Plebiscito, 15) - Catania
ingresso 10,00 euro

sabato 24 maggio
B - 15:30-17:00 TANGO - livello 1
C - 17:15-18:45 TANGO - livello 2
D - 19:00-20:30 TANGO - livello 3

domenica 25 maggio
E - 15:30-17:00 TANGO - livello 1 e 2
F - 17:15-18:45 TANGO - livello 2 e 3
G - 19:00-20:30 TANGO - livello 3
L'intero stage si terrà presso l'ex Macello Comunale di via Zurria 67
(traversa di via Plebiscito n. 15) - Posteggio interno
legenda gruppi
livello 1 = da 6 mesi a 1 anno di ballo
livello 2 = da 1 a 2 anni di ballo
livello 3 = oltre 2 anni di ballo
Costi
1 lezione 30,00 euro
2 lezioni 55,00 euro
3 lezioni 75,00 euro
4 lezioni 90,00 euro
5 lezioni 100,00 euro
6 lezioni 120,00 euro
7 lezioni 140,00 euro
NOTE
- il lavoro di questo workshop è progressivo per cui si consiglia di seguire tutte le lezioni fino al raggiungimento del proprio livello
- l'iscrizione è valida solo dopo aver versato il 50% dell'intera quota
- non è consentito assistere alle lezioni ai non partecipanti
- nel corso delle lezioni, agli iscritti da singoli, sarà richiesto il cambio coppia ogni 15 minuti
INFO e ISCRIZIONI
335.6888597 (enzo)
339.3609808 (anna)

photo by Shawn Koppenhoefer

martedì, maggio 13, 2008

Mostra fotografica di Laredo Montoneri con protagonisti Tanghéri!

Cari Tanghéri catanesi, ve lo ricordate quel ragazzo che l'anno scorso visitava le nostre milonghe accompagnato dalla sua inseparabile Nikon e che rubava scatti durante le nostre "perfomance" tanghere?

Ebbene, quel ragazzo oggi inaugura una sua mostra fotografica presso la sede dell'ACAF (Associazione Catanese Amatori Fotografia) e soggetti di tale mostra siamo anche noi ignari protagonisti di questi scatti!
Chi volesse vederli di persona si rechi alle ore 21:00 in via Pola, 22 int.S Catania, presso la sede dell'ACAF.

Un'anticipazione di ciò che vedrete potete già averla sul sito di Montoneri. (Certo sarebbe stato carino farcelo sapere in via ufficiale...ma che dire? Gli scatti sono molto belli, accontentiamoci di averlo saputo tramite passaparola).

Presto vi faremo sapere se la mostra sarà aperta anche nei prossimi giorni.

sabato, maggio 10, 2008

Hugo Del Carril

Hugo Del Carril negli anni ´30 è stato uno dei più celebri cantanti di tango, oltre che presentatore alla radio, attore e regista cinematografico. Il suo successo, che ha raggiunto l´apice alla fine degli anni ´40, è ora inevitabilmente sbiadito. Pochi sanno che il vero nome di Hugo Del Carrill è Ugo Fontana, stesso nome del padre, originario della zona di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, dove sembra sia nata anche la madre. Le ricerche sono in corso a Cavriago, a Reggio Emilia e dintorni, per avere la conferma che i natali di uno dei più grandi uomini di spettacolo dell´Argentina di quegli anni siano in terra emiliana. La cosa non deve stupire: molti immigrati, soprattutto italiani e spagnoli, hanno lasciato la loro impronta nel tango e con il tempo sono diventati veri "tangueros" di razza. Il tango è la voce più autentica di Buenos Aires, nata nei suburbi, negli angiporti, nei caffè peccaminosi e poi arrivata, dalle zone più marginali e popolari, ai lussuosi cabaret del centro, dove l´aspetto passionale e picaresco si è contaminato con lo splendore delle grandi orchestre. Hugo del Carril fu un vero "porteño": nato nel quartiere di Flores nel 1912, cominciò a cantare giovanissimo, raggiungendo già nel 1936 un grande successo con "Luna de arrabal". I media gli aprirono le porte: prima la radio, dove a metà degli anni ´30 fece anche il presentatore, e poi il cinema, dapprima come attore (iniziò nel ´36 interpretando un tango in "Los muchachos de antes no usaban gomina", del celebre regista Manuel Romero) e poi come regista lui stesso.
Benché la sua filmografia possa contare molti titoli, oggi Hugo Del Carrill è ricordato soprattutto per "Las aguas bajan turbias", il suo capolavoro. Per il resto, la critica lo considera un autore realista incline a banalizzare le sue intuizioni nel melodramma o nel feuilleton. Del resto, Hugo era uno che veniva dal popolo, un immigrato, non certo un fine intellettuale. La parabola discendente cominciò a fine anni ´50, e vi giocò un ruolo anche la sua compromissione con il peronismo, che lo tagliò progressivamente fuori dall´élite intellettuale del tempo. Così, dopo anni di ruoli marginali a teatro, al cinema e alla tv, e qualche altro tardivo passaggio in sala d´incisione, quello che era stato un vero divo negli anni ´40 e uno degli attori meglio pagati, subito dopo il grande Luis Sandrini, si ritrovò in forti ristrettezze economiche. Per la solita legge del contrappasso, il vecchio immigrato di origini emiliane morì solo e praticamente povero nel 1989.

Tratto da: Emiliano-romagnoli nel mondo

EL TAITA del ARRABAL



Del Film :"La Cumparsita" año 1947 , interpreta HUGO DEL CARRIL , de Manuel Romero , Jose Padilla y Bayon Herrera "El Taita del Arrabal".-


El Taita del Arrabal
Música: José Padilla
Letra: Manuel Romero / Luis Bayón Herrera

Era un malevo buen mozo
de melena recortada;
las minas le cortejaban
pero él las trataba mal.
Era altivo y le llamaban
el Taita del Arrabal.

Pero un día la milonga
lo arrastró para perderlo:
usó corbatita y cuello,
se emborrachó con pernot,
y hasta el tango arrabalero
a la francesa bailó.

La linda vida antigua
por otra abandonó
y cuando acordarse quiso
perdido se encontró.

Pobre Taita, muchas noches,
bien dopado de morfina,
atorraba en una esquina
campaniao por un botón.

Y el que antes daba envidia
ahora daba compasión.

Hasta que al salir de un baile,
después de una champagnada,
la mujer que acompañaba
con un taura se encontró.
Relucieron los bufosos
y el pobre Taita cayó.

Y así, una noche oscura,
tuvo un triste final
aquel a quien le llamaban
el Taita del Arrabal.

Tito Schipa



Raffaele Attilio Amedeo Schipa nasce a Lecce, quarto figlio di una famiglia modesta (il padre Luigi è guardia daziaria) nel quartiere popolare delle Scalze negli ultimi giorni del 1888, ma viene iscritto all'anagrafe il 2 Gennaio 89 per questioni di leva militare.

Il suo sovrannaturale talento vocale viene notato immediatamente dal maestro elementare Giovanni Albani poi da tutta Lecce, per cui fu sempre "propheta in patria".

Con l'arrivo da Napoli del vescovo napoletano Gennaro Trama (1902) vero talent scout dell'epoca, l'avvio all'arte del giovane talento, soprannominato ormai "Titu" (piccoletto), è garantito con la sua entrata in seminario, dove studierà anche da compositore.

Dopo un'adolescenza piuttosto agitata nella sua città natale, dove dà prova, oltre che del suo talento artistico, anche della sua predisposizione all'avventura e alla seduzione, su consiglio del suo miglior maestro di canto, Alceste Gerunda, Tito "emigra" a Milano per completare gli studi con Emilio Piccoli e cercare l'occasione di debutto (naturalmente a pagamento) che avviene a Vercelli con una Traviata(4 Febbraio 1909).

Il successo non è immediato (le caratteristiche vocali del ragazzo sono del tutto inconsuete per il pubblico medio dell'epoca) ma la progressione è sicura e costante, fino a che, dopo una lunga routine di formazione nella compagnia operistica di Giuseppe Borboni, culminata a Roma per l'Esposizione Universale del 1911, il primo trionfo lo aspetta a Napoli nella stagione del 1914 diretta da Leopoldo Mugnone, dove con una Tosca leggendaria il nome d'arte "Tito Schipa" si impone definitivamente alle cronache artistiche e mondane.

Il successo lo porta subito in Spagna, e lo spagnolo è la lingua più esemplare della sua naturale predisposizione poliglotta (ne parlerà correntemente quattro e ne canterà undici compreso l'aborigeno australiano più, come ripeteva, il napoletano) il che lo aiuta a conquistare con facilità il cuore degli spagnoli, orfani del loro idolo, il tenore catanese Giuseppe Anselmi.

Con una Manon del 14 Gennaio 1918 al Real di Madrid anche il primo trionfo all'estero è assicurato.

Segue un periodo di viaggi tra la Spagna e il Sud America, dove si gettano le fondamenta di un lungo intenso rapporto con il pubblico, specialmente argentino. Ma la guerra, col pericolo dei sottomarini, vede il giovane Schipa intentare e vincere una causa con la sua agenzia artistica per farsi riconoscere il diritto a non navigare fino alla cessazione delle ostilità.

Il 1919 è l'anno dell'approdo negli Stati Uniti, invitato dalla soprano Scozzese Mary Garden e dall'impresario Cleofonte Campanini, che insieme gestiscono la Civic Opera di Chicago. Qui sposa la soubrette francese Antoinette Michel d'Ogoy, conosciuta a Montecarlo in occasione della prima assoluta di La Rondine di Giacomo Puccini, da cui avrà due figlie, Elena e Liana.

Questa volta è Rigoletto l'opera del debutto trionfale a Chicago (4 Dicembre). Inizia per Tito Schipa l'avventura statunitense, cominciata come probabile successore di Caruso ma in realtà definitasi come quella dell'Anti-Caruso per eccellenza, che lo vede tenore stabile di Chicago per 15 anni, indi primo tenore al Metropolitan di New York, ormai tra i più famosi e i più pagati cantanti dell'epoca, specialmente nella categoria del "tenore leggero" o "di grazia" dove si assicura il titolo di massimo interprete d'ogni tempo.

La permanenza e la quasi naturalizzazione americana comportano, per il carattere dinamico e curioso del soggetto, una serie di coinvolgimenti artistici, mondani e sociali di grande importanza e spesso di grande rischio :

Progetta di scrivere un'opera-jazz (quindici anni prima di Gershwin), si avvicina al repertorio leggero spagnolo e napoletano con risultati insuperati nell'ambito tenorile (grazie anche alla amicizia e collaborazione con gli autori José Padilla e Richard Barthelemy), si apre all'esperienza del nuovo cinema sonoro diventando anche un più che discreto attore di musicals (Vivere! del 1937 capeggerà il box-office italiano sia con la pellicola stessa che con le due canzoni di Bixio incluse, Vivere e Torna piccina mia), si compromette con i gangster di Al Capone venendone classicamente prima ricattato poi blandito, colleziona onorificenze e riconoscimenti prestigiosi, tra cui la Legion d'Onore francese, passa da un'avventura sentimentale all'altra con risultati disastrosi per il suo matrimonio, e soprattutto guadagna cifre vertiginose che sperpera con abilità diabolica, rimbalzando continuamente dalla classifica degli uomini più ricchi del mondo a quella di bersaglio ideale per le stangate di ogni tipo.

La seconda guerra mondiale e il suo nuovo legame sentimentale con l'attrice Caterina Boratto, che lo riavvicina all'Italia, lo portano a coinvolgimenti eccessivi con il regime fascista, soprattutto per l'antica amicizia personale con Achille Starace, suo conterraneo. L'America del pre-maccartismo lo dichiara indesiderato, e lo stesso fa l'Italia del Teatro alla Scala appena restaurato e riaperto.

L'opera di autocritica e di rigenerazione è lunga e faticosa, ma a metà degli anni '40 il cinquantenne Tito Schipa è pronto a ripartire per un'altra lunga fetta di carriera che lo porta davanti ai pubblici di tutto il pianeta con la sola esclusione di Cina e Giappone.

Nel 1944 conosce l'attrice Teresa Borgna, in arte Diana Prandi, che sposerà nel 1947 e da cui avrà Tito Jr.

Nel 1956 un invito a dirigere una scuola di canto a Budapest lo porta per la prima volta oltre cortina, esperienza che culminerà con la presidenza della giuria del festival della gioventù a Mosca nel 1957. Le sue nuove simpatie per il pubblico sovietico gli fruttano i sospetti dei servizi segreti italiani, che gli dedicano un fascicolo del SIFAR e boicottano il suo progetto di aprire un'Accadenia di canto in Italia sotto gli auspici del Quirinale.

Accusato stavolta di filocomunismo, vittima di gravi traversie economiche e coinvolto in manovre poco chiare di alcuni suoi manager e collaboratori, è costretto a tornare negli Stati Uniti, dove viene accolto, ancora una volta, con entusiasmo.

La scuola di canto nasce a New York, ed è mentre insegna canto che il diabete contratto negli anni '40 lo porta a morte il 16 Dicembre 1965, settantasettenne, dopo una carriera di 57 anni, del tutto straordinaria in un cantante lirico per lunghezza, varietà e glamour .

Specializzatosi in un repertorio limitatissimo (segreto della sua strabiliante longevità vocale) Tito Schipa ha raggiunto i vertici della sua Arte nei tre ruoli di protagonista di Werther di Massenet, di L'Elisir d'Amore di Donizetti e di L'Arlesiana di Cilea, in cui resta a tutt'oggi insuperato e forse insuperabile, oltre che nel repertorio classico della canzone spagnola e napoletana.


Testo tratto da: http://www.titoschipa.it/

venerdì, maggio 09, 2008

Milonga Zurrìa



Una nuova location per la milonga del venerdì.......

Stasera dalle ore 22:00 serata all'ex mattatoio comunale
di via zurria n. 67 (traversa di via plebiscito n. 15)
Selezione musicale di Enzo Mercuri.
Non mancate..vi aspettiamo!

Mentre il prossimo venerdì 16 maggio
dalle ore 23:00 (ore 22:00 pratica) si balla al
centro ZO piazzale Asia, 6 - Catania
So già che per questo riceverò le bacchettate di Sergio....ma ti prego abbi comprensione ho cercato di inserirlo nel calendario ma non ci sono riuscita...sai quanto sono schiappa!!! ;)

giovedì, maggio 08, 2008

tango bon-ton #1

Nature morte sulle sedie della milonga..

Sono soprabiti, giacche, pullover, scialli sciarpe e spolverini, borse e saccheportascarpe, .. quali appendici sia pur artificiali delle nostre identità hanno titolo per essere ammesse in sala, al seguito delle nostre pregiate Persone; io nutro molto rispetto per esse.. sono solo cose d’accordo, ma recanti di fatto pari qualità di Chi ne detiene il possesso; sono perfino abilitate a rappresentare a pieno titolo la Persona cui appartengono.. infatti quando anche una soltanto di tali cose giaccia su una sedia io considero la sedia occupata, come se in quella sedia stia seduta la Persona titolare del possesso (della cosa intendo, non della sedia, chè quella di solito è dotazione della struttura che ospita la milonga); arrivo perfino a rimanere in piedi piuttosto che confliggere con la cosa che occupa la sedia.

.. a questa questione non volevo accennare perché.. sarebbe come fare “outing” : interessa solo la curiosità morbosa dell’uditorio; ma è troppo pertinente per rinunciare.. :
io credo che le Persone capaci di farsi rappresentare a pieno titolo dalle proprie cose siano Persone dotate di alta autostima, di una forte considerazione di sé; solo da tale caratteristica può derivare la capacità di conferire alle proprie cose un valore di valenza pari a quella attribuita alla propria Persona.
E’ da tale convinzione che mi deriva il sospetto che io abbia un deficit di autostima, perché non riesco a farmi rappresentare dalle mie cose; le mie cose, di solito, le alloco su supporti predisposti all’uso, se presenti, o, in assenza, in spazi impropri e marginali dei locali, non di rado a terra, in anfratti altrimenti inutili; e tale allocazione precaria e irriguardosa sento come emblema del mio status nella scala sociale, ed evidenza dolorosa della problematicità del rapporto con me stesso; la diversità rende vario e interessante il mondo ma può essere dolorosa, a volte; nel caso di specie sarebbe meglio che non vi fosse diversità, che anche io avessi un’alta considerazione di me e trovassi normale allocare le mie cose su una sedia, magari quella più centrale, quella da cui sia possibile fruire da privilegiati di una esibizione di ballo e che funga da postazione baricentrica nei flussi da e verso la pista, talchè si possa intersecare, anche qui da posizione privilegiata, come padroni di casa, l’andirivieni di amici e conoscenti, e della varia Umanità ch'è tanto spassoso osservare..

oppure che nessuno avesse una così alta considerazione di sé.. sì, questa alternativa mi appare ancor più convincente perchè in tal caso tutte le sedie verrebbero occupate solo da Persone! Chi non balla avrebbe la possibilità di riposare più comodamente rimanendo nel contesto sociale dell’evento e, potendo occupare una qualsiasi delle sedie libere, si ritroverebbe accanto Persone ogni volta diversamente assortite, a destra e a manca, e aprire, volendo, varchi nuovi nel tessuto delle relazioni interpersonali.
Spesso si scoprirebbe che dietro quella immagine di Persona che abbiamo visto centinaia di volte c’è una Persona diversa da quella che credevamo vi fosse..
(credo infatti che in Tutti si realizzi uno strano fenomeno psichico che tende a colmare i vuoti, giacchè il vuoto, come il buio, ci fa paura: se di una Persona conosciamo solo l’immagine, il contenitore, tendiamo a darvi un contenuto, e scegliamo gli elementi di cui comporlo attingendo dal bazar personalissimo di stereotipi e archetipi di cui inconsapevolmente via via nel tempo ci siamo dotati; lo facciamo guidati da segnali subliminali provenienti sì dalla Persona interessata ma passibili di forti interferenze soggettive, che, quasi sempre, comportano distorsioni della realtà.
Crediamo così di conoscere quanti abbiamo visto moltissime volte pur senza avervi mai scambiato una parola; probabile essere colti da sorpresa dopo pochi minuti appena di rilassata conversazione..).

Però.. barattare una alta considerazione di sé (connotazione basica foriera di vantaggiose acquisizioni) con una banale incentivazione alle relazioni interpersonali potrebbe apparire sconveniente ai più..

E se chi organizza le milonghe predisponesse supporti capienti e degni di accogliere le degne cose degli intervenuti, e invitasse gli intervenuti stessi a servirsene a beneficio degli altri umani? magari usando quella verve farcita di leggerezza e simpatica ironia tipica di chi ha consumata dimestichezza con i microfoni, nelle stanze dei bottoni musicali?

mercoledì, maggio 07, 2008

El adiòs ...

El adiòs di una sera che si spegne tra le ombre, finisce un giorno, spesso finiscono gli amori, i dispiaceri... le gioie, anche se il sorriso allieta l’addio che oscura il cielo. I ricordi ritornano sempre nei luoghi testimoni del vissuto, dove il vento spazza via i lamenti che si tramutano in echi in dissolvenza.
La primavera risplende, cercando di mascherare il dolore con i suoi colori accesi e con i cori degli uccelli, ma difficilmente il cuore potrà emergere dalle ombre, come l’anima invano implorerà la luna...

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Uno tra i più bei tanghi, nella versione diretta dal grande Francisco Canaro.

"El adiòs" ballato da Rodriguez y Hurtado en Pratica X

El adiós - Tango - 1937
Musica: Maruja Pacheco Huergo
Testi: Virgilio San Clemente

En la tarde que en sombras se moría,
buenamente nos dimos el adiós;
mi tristeza profunda no veías
y al marcharte sonreíamos los dos.
Y la desolación, mirándote partir,
quebraba de emoción mi pobre voz...
El sueño más feliz, moría en el adiós
y el cielo para mí se obscureció.
En vano el alma
con voz velada
volcó en la noche la pena...
Sólo un silencio
profundo y grave
lloraba en mi corazón.

Sobre el tiempo transcurrido
vives siempre en mí,
y estos campos que nos vieron
juntos sonreír
me preguntan si el olvido
me curó de ti.
Y entre los vientos
se van mis quejas
muriendo en ecos,
buscándote...
mientras que lejos
otros brazos y otros besos
te aprisionan y me dicen
que ya nunca has de volver.

Cuando vuelva a lucir la primavera,
y los campos se pinten de color,
otra vez el dolor y los recuerdos
de nostalgias llenarán mi corazón.
Las aves poblarán de trinos el lugar
y el cielo volcará su claridad...
Pero mi corazón en sombras vivirá
y el ala del dolor te llamará.
En vano el alma
dirá a la luna
con voz velada la pena...
Y habrá un silencio
profundo y grave
llorando en mi corazón.

;)
Giannicola

martedì, maggio 06, 2008

Tango momenti


Foto scattate da Tangoinomane (quasi tutte)

Roberto Herrera ringrazia...


Così Roberto Herrera risponde dal profondo del suo cuore, al cuore grande e sincero di coloro che lo hanno accolto, applaudito, amato ...


...“Gracias: para los que estan llegando, bienvenidos a nuestra familia tanguera, sepan que el tango esta solo dormido dentro de ustedes. Solo hace falta dejarlo salir de sus corazones. Para los que ya estan transitando este camino sepan que solo necesitan el piso para continuar bailando. Caminemos juntos, en el horizonte el mejor tango no esta esperando. Gracias" Roberto C. Herrera




Umili intermediari di cotanto "MAESTRO", vi porgiamo da parte sua un altro prezioso ed esclusivo "dono" che lo ritrae nella magica e teatrale cornice della Milonga Pegaso's Circus, mentre volteggia tra cielo e terra "abrazando" la soave Silvana sulle note di "Gallo Ciego", in una delle performance della serata mai eseguita prima d'ora a Catania.

Ancora un grazie a tutti i partecipanti allo stage e agli intervenuti alla serata conclusiva del 4 Maggio 2008.

Daniele e Olga





Roberto Herrera y Silvana Capra



Arrivederci...Roberto y Silvana



Amici tangheri, vorrei spendere due parole per porgere un saluto virtuale a Roberto Herrera e a Silvana Capra. Quest'anno, ancor più di quello passato, il maestro Herrera ci ha sorpreso con il suo carattere gioviale, estroverso, generoso; grande ballerino con una grande umanità nel donarsi. In questo intenso weekend ho avuto modo di apprezzare lui e scoprire una Silvana preparata, bella, sensuale. Lezioni splendide, intense e anche faticose ma in senso positivo (i maestri non si sono risparmiati un attimo con nessuno). Ho ritrovato emozione, intensità di sguardi, gestualità e bravura tecnica indiscussa nell'esibizione di domenica sera al Pegaso; tra l'altro hanno proposto un mini spettacolo in due parti che racchiudeva tutta la passione del tango, l'allegria del folclore rivisitato in chiave moderna e sicuramente molto più accessibile a noi profani. Grazie Roberto y Silvana e a presto!

lunedì, maggio 05, 2008

Grazie Ragazzi ...

2 Parole per esprimere un mio personale (ma penso condiviso da moltissimi altri) apprezzamento per Noelia Hurtado e Pablo Rodriguez, che hanno lasciato il segno nella nostra comunità tanghera etnea, con la loro preparazione, freschezza e genuinità hanno saputo meravigliare ed incantare "grandi e piccoli" tangheri; sono riusciti a "trasmettere", grazie all'amore e alla passione che mettono nel tango, quei concetti "fondamentali e basilari" che rendono magico e "puramente intenso" il tango nelle sue forme e stili (salon villa urquiza, milonghero).
Malgrado la giovanissima età, hanno una padronanza comunicativa e didattica molto lineare e ben precisa, questo sicuramente grazie a coloro che li hanno "dottrinati" pesantemente (Carlos Perez e Rosa Forte,Julio Balmaceda & Corina de la Rosa, Javier Rodriguez & Geraldine Rojas, Esteban Moreno & Claudia Codega, Francisco Forqueira & Natalia Hills,Pablo Veron, Horacio Godoy) ma anche la passione e la voglia di insegnare bene che fanno parte del loro DNA. Per me è stato un onore averli conosciuti , un piacere immenso sapere che ritorneranno al più presto.

GALLERIA FOTOGRAFICA .. IN AGGIORNAMENTO

A presto ragazzi...
Giannicola ;-)

domenica, maggio 04, 2008

Benarrivata Lola!!!


Ieri alle 18,36 è nata Lola Scrinieri figlia di Roberto e Maria Plazaola.
Unici dati sin ora: bellissima e pesa Kg.3,600.
Auguri Maria !!!

Viviana Parra y Mariano Pedernera

Ho scovato su you tube il seguente video di Viviana e Mariano, coppia che ebbi il piacere di conoscere e apprezzare in diverse lezioni nell'aprile dello scorso anno.
Viviana è elegantissima e pulitissima a dispetto della sua altezza (oltre un metro e ottanta); Mariano ricorda moltissimo quel Laza Moreno di cui postai tempo addietro un video con la Plazaola... del resto la formazione è la stessa e le milonghe frequentate prima del loro trasferimento in Barcellona idem. Il brano non è dei più facili da interpretare ma loro riescono a "entrare" perfettamente in ogni accento ritmico in un crescendo simbiotico con la musica. Molto belli i giri, lui deciso e lei molto delicata. Nessuna particolare evoluzione ma secondo me si tratta di una coppia che sfiora l'eccellenza.


giovedì, maggio 01, 2008

Maria Trubba & Facundo Gil Jauregui "Zitarrosa"


Dancer:Maria Trubba & Facundo Gil Jauregui

Performance at Catania, Sicily. Theme "Zitarrosa", improvisation.
Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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